Razze di tartarughe


Chi è?
La tartarughina che troviamo nei negozi di animali è originaria degli Stati Uniti e appartiene per lo più alla specie Trachemis Scripta Elegans 
Si riconosce facilmente per le macchie rosse ai lati del muso,il guscio verde scuro e il piastrone giallo con delle macchie nere sotto la pancia. Se viene ben accudita può vivere più di 30 anni. I maschi sono più piccoli delle femmine e da adulti misurano circa 15 cm di lunghezza,contro i 30 cm delle femmine. Sono animali timidi,che cercano riparo nell’acqua. In natura queste tartarughe vivono in acque dolci ferme,come gli stagni e le paludi,immerse tra le piante acquatiche e i fondali sabbiosi e fangosi. Trascorrono la loro vita per lo più in acqua,ma hanno bisogno di spazzi asciutti soprattutto sulla terra ferma e al sole.

Dove abita?
La minuscola vasca in plastica che viene venduta insieme alla tartarughina è del tutto inadatta. Questo animaletto,anche se piccolo,ha bisogno di un’area che le permetta di nuotare bene e di una zona asciutta dove muoversi,esposta al sole. La soluzione migliore è un laghetto artificiale,in giardino o in terrazzo. Si trova già pronto,studiato apposta per le tartarughe. Bastano poi qualche sasso e un termo riscaldatore per l’inverno, in modo da non far scendere la temperatura sotto i 10 ° C. E per chi non ha tutto questo spazio? Non rimane che un acquario in vetro. Se l’animale non è adulto,le dimensioni minime sono di 60 cm di larghezza per i 30 di altezza e ampiezza. Ci  vogliono 4-5 cm di acqua e sul fondo va sistemata della ghiaia,non troppo piccola,mentre su un lato servono dei sassi e un pezzo di legno per creare un’isola. L’acquario va messo in un luogo tranquillo,silenzioso,soleggiato in inverno e con un alternanza sole-ombra d’estate. Se non è possibile naturalmente il sole,serve una lampada per rettili,da tenere accesa almeno 12 ore al giorno. Inoltre ci vuole un filtro ,in modo da evitare che l’acqua si sporchi.

Cosa mangia?
Attenzione a non eccedere col cibo. La tartaruga va nutrita tutti i giorni finché è piccola e ogni due a partire dai 2 anni. La dieta deve comprendere il 50 per cento di cibi vegetali e la quota restante di origine animale,variando sempre. Vanno bene gamberetti e pesci poco grassi(alborelle) tagliati piccolissimi,verdure(radicchio) e,una o due volte la settimana, frutta di stagione. Infine ogni sette giorni bisognerebbe procurare ala tartarughina piccoli insetti vivi,dai grilli ai moscerini della frutta o dell’aceto,ai lombrichi,che si trovano nei negozi di pesca.

PYXIS ARACHNOIDES
Il nome scientifico di questa specie è Pyxis arachnoides, il nome deriva della singolare colorazione del carapace "a ragnantela".
Pesano tra i 12 e i 15 grammi e sono poco più grandi di una moneta da 2 Euro.
Questa piccola tartaruga terrestre, endemica del Madagascar meridionale, abita la cosiddetta "foresta spinosa", costituita principalmente da piante della famiglia Didieracee endemica di quell'area.
Si tratta dell'unica tartaruga terrestre in grado di chiudere il piastrone anteriormente, grazie alla presenza una cerniera che lo rende mobile. Questa sua caratteristica le permette di difendersi meglio da eventuali predatori ma soprattutto è un adattamento che le permette di proteggersi dalla disidratazione prodotta dalle alte temperature tipiche di quell'habitat.
Può raggiungere la lunghezza massima di 16 cm ed è attiva solo per pochi mesi all'anno, durante la breve stagione delle piogge, dato che per il resto dell'anno il clima è così secco e la temperatura si abbassa tamente da rendere necessario un periodo di letargo

LA RICERCA

La Pyxis arachnoides è una specie di testuggine endemica del Madagascar. Non era mai stata studiata in natura prima del 1995, quando i ricercatori dell'Acquario di Genova hanno iniziato una ricerca tesa ad evidenziare lo status della popolazione di Pyxis di un'area campione situata all'altezza del Tropico del Capricorno.
Nell'ambito di questa ricerca, è stata condotta un'attività sperimentale di riproduzione della rara Pyxis specie da poco rientrata in appendice 1 CITES, ossia a fortissimo rischio di estinzione.
Questa specie non era mai stata riprodotta in ambiente controllato prima delle ricerche dei biologi dell'Acquario. Quest'attività ha portato allo sviluppo di un protocollo di riproduzione che sarà importantissimo per la conservazione di questa specie.